Artigianato in Basilicata: la civiltà delle mani

Artigianato in Basilicata: la civiltà delle mani

Mite e lavoratrice. Frugale e risparmiatrice. Semplice e cordiale. Il ritmo delle stagioni ne scandisce il tempo e paesaggi agresti ne delineano gli spazi abitativi. La civiltà contadina e pastorale lucana riflette l’immagine di un uomo legato alla terra e ai suoi frutti, a tradizioni, feste, sagre e riti religiosi da scoprire seguendo un itinerario che passa, attraverso i secoli, per i sentieri della storia e della letteratura, della musica popolare, della cucina tipica.

Una “civiltà delle mani” che genera una cultura basata su antichi mestieri, tramandati di padre in figlio, come l’artigiano. Le sapienti mani di maestri artigiani plasmano materiali offerti dalla natura dei luoghi lucani nelle botteghe dove prendono vita oggetti tipici di uso quotidiano, di arte sacra o espressione del folclore.

Le maschere di Carnevale di Tricarico, le zampogne realizzate a Terranova del Pollino, a San Paolo Albanese, le arpe di Viggiano, le ceramiche artistiche di Calvello e le statuette grassanesi, i coltelli, il legno lavorato a doghe e tappeti annodati di Avigliano gli oggetti in ferro battuto prodotti a Savoia di Lucania, a Sasso di Castalda, a Trecchina, a Policoro, i fischietti e le statuine per il presepe in terracotta di Matera, le lavorazioni in legno intagliato, le sedie impagliate, i cesti di giunco, le fiaschette in legno, le grosse pentole in rame con rivestimenti in stagno, i finimenti per muli e cavalli, che si possono trovare in piccoli laboratori artigianali e alcuni, ormai, quasi esclusivamente nei caratteristici musei della civiltà contadina come quello di Aliano e quello di San Paolo Albanese.