Artigianato in Basilicata: la civiltà delle mani. I Metalli

Artigianato in Basilicata: la civiltà delle mani . I Metalli

La lavorazione dei metalli, in particolare del ferro e del rame, è una tradizione lucana, come testimoniano i molti manufatti prodotti in diversi borghi. Ringhiere ricche di decorazioni, testiere per i letti, arnesi per il camino ma anche lampade e altri oggetti d’arredo vengono realizzati mettendo un’arte antica al servizio del design moderno.

Oggetti in ferro battuto sono prodotti ad Avigliano, Potenza, Rivello, Savoia di Lucania, Lauria e Castelluccio Superiore

Fucina di strumenti del mondo contadino è Nemoli e Rivello è il paese più noto per la lavorazione del rame e, in particolare, per paioli e caldaie da fuoco, o “cavrarare”, secchi, catini e il “caccàvo”, o quaglio, che era un grande recipiente biconico destinato alla cagliatura del latte per farne ricotta e formaggio.

Anche a Matera, così come a Tricarico,veniva lavorato il rame che era tirato in foglie sottili con forme espanse e panciute dalle decorazioni a sbalzo e martellate.

A Stigliano si producono campanacci per le mucche patinati in ottone e smaltati mentre attrezzi per la cucina in latta sono oggetti simbolo dell’artigianato di Trecchina promesso sposo regalava una balestra alla fidanzata, che se ne doveva eventualmente servire per difendere e Cancellara.

Caratteristica è infine la produzione aviglianese di balestre, coltelli impreziositi con decorazioni in argento o in ottone di valore non solo artistico. Questi oggetti, espressione dell’indole indomita degli abitanti di Avigliano, erano in passato dono di nozze: prima del matrimonio il suo onore.