Maschito: in Basilicata nasce la prima Repubblica democratica antifascista in Italia

Correva l’anno 1943. Nel mondo accadeva di tutto.
Alla Conferenza di Casablanca. Il presidente Roosevelt e il primo ministro Churchill decidono l’apertura del fronte europeo contro Hitler a partire dall’Italia meridionale, il “ventre molle d’Europa”.
Si è all’epilogo della la Battaglia di Stalingrado con la resa della VI Armata del Feldmaresciallo Von Paulus.
A Torino centomila lavoratori incrociano le braccia: è la prima grande ribellione operaia che si estenderà presto in tutte le
fabbriche del Nord. L’episodio è il primo vero episodio della Resistenza antifascista. Una canzone degli Stormy Six ricorda quell’avvenimento: La Fabbrica.
24 luglio – aeroplani alleati bombardano Amburgo di notte, mentre l’aviazione americana la colpisce di giorno.
25 luglio – Italia: il Gran Consiglio del Fascismo mette in minoranza Mussolini votando l’ordine del giorno Grandi; poco dopo Mussolini viene arrestato ed il potere affidato al Maresciallo d’Italia generale Pietro Badoglio. La Milizia non reagisce. La radio trasmette la notizia alle 22 e 45. È l’epilogo della dittatura fascista in Italia.
4 dicembre – Il maresciallo Tito proclama la costituzione di un governo provvisorio jugoslavo in esilio.

Ma anche in Basilicata accadde un fatto poco noto alle cronache.
Settembre 1943 a Maschito un piccolo centro arbëreshë del Vulture viene proclamata la Prima Repubblica Antifascista d’Italia. Era la prima forma di autogoverno, in rivolta al regime fascista, che nacque
spontaneamente. Altri ne nacquero, l’anno seguente e quasi tutte al nord.
La Repubblica venne proclamata il 15 settembre 1943. Ma ebbe vita breve, solo 20 giorni. Il prefetto riprese il potere e arrestò il …sindaco della Repubblica indipendente, Domenico Bochiccio.
Nella sua pur breve durata la Repubblica di Maschito creò ex novo un consiglio comunale con tanto di sindaco e assessori, le cui sedute erano pubbliche e la popolazione partecipava alle scelte del consiglio.
Il Primo consiglio deliberò:
la decadenza del Regime fascista e della relativa milizia;
la decadenza della Monarchia;
l’istituzione della Repubblica.
Si pensò di attuare una riforma fiscale equa e sociale e venne rimodulato il servizio di distribuzione degli alimenti.

Tutto venne interrotto con la carcerazione del sindaco Bochiccio e dei suoi collaboratori.

Il prefetto riprese il comando e l’ordine fascista venne ristabilito.