LINGUAGGI

Ispirazioni in parole scritte

di Stefania Clemente

/lin·guàg·gi/

Linguaggi, tutte quelle facoltà ed abilità delle persone di comunicare ed esprimersi.

I suoni, le immagini e tutti quegli altri mezzi atti alla comunicazione che, articolati, organizzati in parole, opere – senza omissioni – ci raccontano.

I linguaggi hanno convenzioni implicite, cioè delle regole che ci aiutano a comprenderli. Ma queste convenzioni variano nel tempo e nello spazio e facilmente potrebbe essere il caos.

Possiamo: capire poco, emozionarci molto.

Oppure, buona decifrazione, zero pathos.

Kenneth Goldsmith, artista, poeta ed editor di Ubuweb – il più ampio archivio digitale di arte contemporanea, nella prefazione di CTRL+C, CTRL+V : SCRITTURA NON CREATIVA ci dà memoria di quanto “Il linguaggio è ormai ovunque, i testi si moltiplicano, persino le nostre immagini, i nostri video, la nostra musica, sono fatti di lettere. Di fronte a questa proliferazione, dobbiamo per prima cosa imparare a negoziare e gestire l’enorme quantità di testo a cui siamo esposti”.

E non è di solo testo che questa rubrica andrà a nutrirsi ma di immagini, musica, teatro, poesia e tutto quello che da qui passerà.

Qui non si subiscono le regole, è il puro edonismo.

Una sorta di anarchia estetica, in cui solo ciò che infiamma viene raccontato.

Ricordiamoci che siamo creator, tutti. Di storie, di contenuti, di immagini e di parole. Contenuti effimeri e rapidissimi che velocemente viaggiano tra uno scroll e un altro distruggendo le trame, almeno in senso classico, e creando dispersione. Corriamo il rischio di non raccontare nulla, di generare infinite micro-storie senza inizio e senza fine. Rischiamo di disperderci. Nelle memorie dei telefoni, dei computer, negli schermi e in noi stessi; in una sorta di surrealismo in cui siamo qui e ora, non qui e non ora.

Ed è con Linguaggi che voglio provare a scavare il solco, a tenere traccia, a fare mappe, a non dimenticare. In questa Basilicata voglio tentare di vedere e incontrare i linguaggi che passano e quelli che restano, a farne parole, a costruirne memoria.

Tant’è che Linguaggi prenderà varie ispirazioni e le trasformerà in parole scritte.

Linguaggi non ha pretesa di critica d’arte.
Assomiglia di più ad una carta geografica simbolica e veridica, fatta di novità e tendenze, autori e autrici, progetti e prodotti, eredità e visioni.

Linguaggi non ne fa una questione di tempo. Qui contano solo la meraviglia, l’audacia e il coraggio, la sfrontatezza delle persone e dei progetti di cui parlerò.

Linguaggi è un vezzo e un’esigenza. È una rubrica fatta di ricerca, di storie, di artisti, di studio e di invenzione. Prende qua e là, in questi 9.995 km2 di terra, e lo porta qui.

Linguaggi subisce la mia passione per le date e per questo esce ogni 11 del mese.
Il numero della super-coscienza e della saggezza, il numero che l’arcano dei tarocchi fa corrispondere alla forza. Di fatto, la somma di 26.12, la mia data di nascita.

Ma io che alla forza dei linguaggi ci credo, voglio credere pure in questo numero.

I linguaggi, o meglio le parole e le narrazioni sono preziose. Raccontano di luoghi, persone, legami e separazioni. Ci immergono nel passato e ci proiettano in un futuro visionario, capace di farsi parola.