Suggestioni

Tutto un fatto di suggestioni.
Perché una mostra sulla Divina Commedia a Matera?

Suggestioni. La Divina Commedia illustrata

Dal 30 dicembre al 16 gennaio a Matera, presso la Galleria Arti Visive di Via Beccherie 41, c’è in mostra una collettiva dedicata a Dante e alla Divina Commedia. 40 tavole inedite realizzate da 21 artisti italiani.

Il viaggio letterario per eccellenza. 

Il viaggio dentro e fuori, il viaggio nell’aldilà per ritrovarsi nel presente, nell’attualità.

E m’è tornata alla mente questa descrizione, questa frase.

Questi coni rovesciati, questi imbuti si chiamano Sassi, Sasso Caveoso e Sasso Barisano. Hanno la forma con cui a scuola immaginavo l’inferno di Dante… “

Oggi Matera – nel suo viaggio – si scopre diversa dall’inferno che Carlo Levi scrive e racconta. 

Una città che nel tranello ancestrale della vergogna si è fatta bambina. 

Se è per rinascere che siamo nati, Matera è la giovinetta che oggi si affaccia al mondo sapendo di poter essere altro e negli occhi degli altri si scopre bellissima, profonda e capace di stupire il mondo intero.

Questa mostra – Suggestioni – ci porta in un viaggio lontanissimo dalla Commedia scolastica e ci apre gli occhi su un racconto complesso e corale, che tocca emozioni plurali.

Plurali sono anche le tecniche, che si mescolano in una collezione capace di stringere attorno a sé i più importanti autori contemporanei e che hanno omaggiato il Sommo Poeta.

 

Suggestioni e Parole, oltre che immagini, degli artisti

 

Ho intervistato alcuni degli artisti in mostra e ho chiesto loro

 

Cosa ha scoperto o ri-scoperto affrontando pezzi del “Viaggio” per questa mostra?”

 

Beppe Stasi, pittore, illustratore e musicista. Autodidatta, comincia a dipingere sin da ragazzo per poi trasferirsi nel 2013 all’Accademia di Belle Arti di Bologna, e successivamente in quella di Roma nel 2016. Realizza inoltre le scenografie del gruppo teatrale: “La Compagnia della Gramigna”. Attraverso gli acquerelli, che utilizza magistralmente, ci restituisce l’affresco di un mondo bizzarro che sembra circondarlo, popolato da uomini, donne  e animali che si muovono sullo sfondo di meravigliosi paesaggi trasfigurati dalla luce e dal colore.

“Chiunque voglia stillare immagini dalle liriche di Dante deve fare i conti con una infinita quantità di suggestioni che si saldano su una sorta di architettonica armonia, ogni cosa ha un peso ed è saldamente legata all’altra. Sono stato però fortunato perché mi sono stati assegnati i canti che più ho amato. Anche perché per questo lavoro più che rileggere e riscoprire ho riascoltato i canti interpretati da Carmelo Bene e Vittorio Gassman. La mia pittura ha bisogno di sensazioni, non è per nulla narrativa. Vive di impressioni e di evanescenze ed il filtro dell’interpretazione della loro voce ha permesso che nella mia testa si sedimentassero poche immagini ma concise. Immagini leggere, simili al suono. Il che ha reso il lavoro molto più interessante.

 

Lelio Bonaccorso, fumettista, illustratore e insegnante italiano. Ha pubblicato su diversi quotidiani nazionali quali il Corriere della Sera (La Lettura), la Gazzetta dello Sport, L’Unità, Wired, partecipato a diversi festival del fumetto con esposizioni personali e collettive a Lucca Comics, Napoli Comicon, Etna Comics, Lamezia Comics e raggiunto risonanza all’estero pubblicando anche in diversi stati europei, nel Nord America e in America Latina. È anche docente presso la Scuola del Fumetto di Palermo e di Messina.

“Come tanti artisti ed anime creative, sono sempre stato molto affascinato dalle atmosfere della Divina Commedia.
Direi che quasi anelavo l’occasione per poterci lavorare. Ricordo una mostra di Salvador Dalì che mi lasciò basito. Ogni pezzo ne ispira un altro, come fosse il susseguirsi dei frammenti di uno specchio che riflettono attimi diversi del “viaggio” di Dante. Ogni volta che immagini una scena, è come se quest’ultima a sua volta ti rilanciasse lo sguardo: è inevitabile un contatto, un cadere dentro l’imbuto che infine porta al Paradiso.
Luci, colori, forme. Diventa tutto un fatto personale, perché confrontarsi con un immaginario enorme come la Commedia, ti pone davanti a te stesso, ma ben consapevole che innumerevoli artisti sono passati da qui, e molti altri dopo di te vi passeranno.”

 

Ancora Suggestioni

Luca Ralli, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze e nel frattempo lavora con varie compagnie teatrali firmando scenografie e costumi per numerosi spettacoli. Si trasferisce poi a Roma e, come illustratore e fumettista, lavora in pubblicità e collabora a riviste come «Linus», «Carta», «Cuore». L’incontro con Stefano Benni segna l’inizio di un’amicizia e collaborazione creativa.

“Durante tutto quest’anno dantesco mi è capitato più volte di affrontare il tema della Divina Commedia e di dover trovare un modo di raccontare attraverso le immagini pezzi del suo viaggio. Rispetto a quando ti ci trovi di fronte in ambito scolastico, al liceo, a doverla leggere e parafrasare, l’idea di raccontarla per immagini ti porta – ti obbliga quasi – a cercarvi delle prospettive diverse. Nel testo, sicuramente, ma forse più ancora dentro di te.

E se la Divina Commedia è viaggio metaforico per eccellenza, i finali delle tre cantiche (che io ho illustrato in occasione di questa mostra) sono i passaggi da un mondo all’altro, le uscite verso. Ognuna a suo modo è la fine di un viaggio. E come ogni “fine di viaggio” comprende contemporaneamente sia il desiderio, il sollievo del ritorno a casa e dell’andare avanti (e oltre), che la nostalgia (e il ricordo) del viaggio che non è ancora finito ma che già in qualche modo “è stato”…” I luoghi di questo viaggio sono stati, nel mio caso, la materia e la luce. La roccia pesante e l’ombra buia della voragine infernale e del cunicolo per uscire “a riveder le stelle”. La natura e l’acqua del fiume Eunoè nella la luce calda del mezzogiorno sulla vetta della montagna del purgatorio, per disporsi “a salir le stelle”.

E infine la luce eterea del paradiso e di quell’ ”amor che move il sole e l’altre stelle”.

La verità è che a fare queste immagini mi sono più che altro divertito, e che il “viaggio” questa volta è stato sì poetico (so di non dire cosa originale, parlando di Dante e della Divina Commedia!), ma di una poesia molto più leggera e personale di quella che ricordavo dai tempi della scuola…”

 

La Tram – Margherita Tramutoli – ha lavorato per anni come grafica per la cooperazione internazionale (Unesco, Ccivs France e altre Ong italiane e internazionali), per poi approdare all’illustrazione e al fumetto. Ha collaborato  con il “Corriere della Sera”, “il manifesto”, “Jacobin Italia”, “L’Espresso”, “Linus”. Tra i suoi volumi, illustrati e a fumetti, L’ecologia spiegata ai bambini (BeccoGiallo), La bellezza di Medusa e gli altri volti del mito (De Agostini), Post Pink (Feltrinelli Comics), La prima bomba (con Marco Rizzo; Feltrinelli Comics). Insegna Teoria del colore alla TheSign – Comics & Arts Academy di Firenze.

“Ho ri-scoperto la potenza detonante della Commedia concentrata anche in soli due o tre versi, quelli che mi hanno proposto per realizzare le illustrazioni. In quelle poche parole, mi sono accorta, c’erano interi mondi possibili, declinabili in mille versioni nella mia testa ancor prima di toccare il foglio. La grandezza di Dante è lì, nel fatto che si fa scoprire e riscoprire tutte le volte che la rileggi, e ad ogni età della vita ti sembra diversa, è un prisma esperienziale che continua a mutare ogni volta che riapri il libro”.

 

Immagine: nel collage di copertina è inserita una delle opera in mostra: “La lonza” de La Tram