INTERCITY 707

su Basilicatamedia una nuova rubrica

L’Intercity 707 è quello che collega Roma alla Basilicata ed è l’unico posto in cui mi sento a casa.

Ho passato metà della mia vita in Basilicata e l’altra metà fuori, prima a Pisa, poi a Roma. Quando sto a Roma, dopo un po’, mi viene nostalgia della Basilicata. E quando sto a Matera, dopo un po’, mi manca Roma.

Trovo pace solo quando sono su quell’Intercity che, dai tempi dell’università, mi porta a “casa” oppure mi riporta nell’“altra casa”,
quella che mi sono costruito cercando di farmi spazio nel mondo. Quel tempo sospeso in cui tutto è ancora possibile, fra una città e l’altra, è l’unico momento in cui posso essere me stesso, una creatura metà lucana e metà del resto del mondo, con mezza identità di qua e l’altra di là.

Le esperienze che vivo in giro, le città che visito, la gente che conosco, le insegne dei locali o i locali in cui vado a bermi una birra, le guardo sempre con gli occhi di chi è cresciuto, per i primi anni e più segnanti della propria vita, in quella città di pietra, palazzi e piazze che è Matera. Le misuro: quel locale è più alla moda del pub in cui andavo da ragazzo con gli amici; quel supermercato è più grande di Ninuccio a Piccianello; un “pazzo” che si aggira per la piazza di un paese è – e sarà sempre – Gino Millelire, anche se Gino ormai non c’è più nemmeno a Matera e ci manca molto; quei fuochi d’artificio che fanno in occasione di quella festa
patronale saranno sempre meno spettacolari di quelli di qualsiasi edizione della Festa della Bruna; qualsiasi festa patronale a cui io abbia assistito e assisterò sarà solo un pallido ricordo della Festa della Bruna. A volte, senza che io me ne renda conto, tendo a cercare delle situazioni simili a quelle che ho visto nella mia infanzia e adolescenza: vado a fare spesa in un certo alimentari perché mi ricorda Ninuccio o a prendere un caffè in quel bar perché riesco a ricreare la stessa dinamica di relazione del bar Di
Simine.

Ma succede anche il contrario: succede che quando vengo a Matera guardo la città e la paragono, a Roma, a Pisa o a qualunque altra città io abbia visitato per esempio per andare a presentare un libro oppure per seguire un documentario. Vedo come certe modernità, che altrove sono già arrivate, perché in provincia arriva tutto sempre dopo – è la “teoria del sasso nello stagno” che ci spiegò una volta al liceo “Duni” il compianto professore Mariano Montemurro, con la sua indimenticabile arte affabulatoria, arriva anche nella nostra città e me ne rallegro oppure me ne dispiaccio.

Questo spazio su Basilicata Media proverà a mettere per iscritto tutto questo in modo sistematico: raccontare il mondo attraverso la provincia e la provincia attraverso il mondo, senza precludere alcun argomento o confine o fatto di attualità o cronaca. Un mondo visto dall’Intercity 707. Perché la Basilicata non è solo quella che, sulla cartina geografica, è incastrata fra la Puglia, la Campania e la Calabria, ma quella che gira nel mondo – per citare Sinisgalli – e che è persino più numerosa di quella che
vive fisicamente questa terra.