Profeti in patria

di Roberto Moliterni

Ho conosciuto nel corso di questi anni molte persone che dalla Basilicata avevano cercato fortuna altrove e l’avevano trovata. Persone che avevano avuto successo nel proprio campo, raggiungendo posizioni importanti, di cui parlava abitualmente la stampa nazionale. 

Ciò che mi ha colpito è che, in fondo, questo successo nazionale o internazionale era per loro irrilevante o comunque meno significativo della risonanza che la popolarità gli avrebbe portato in patria, nella propria città o paese o contrada o quartiere o persino via in cui erano cresciuti.

Vedevo i loro occhi luccicare molto di più per un articolo su Sassilive che per uno su Repubblica. O erano contenti solo se un articolo di Repubblica finiva citato in ambito locale. 

Per cercare di darmi una risposta al perché accada questo, di ognuna di queste persone ho provato a immaginare gli anni della formazione – emotiva e professionale – in Basilicata, il momento in cui si sono sviluppate personalità e aspirazioni e ho pensato che, in questi percorsi, ci doveva essere stato un incidente, un intoppo, una ferita.

Qualcuno che gli aveva detto che non erano abbastanza e che non lo sarebbero stati mai – del resto nessuno è profeta in patria. Ancora meno se la stessa patria ha vissuto a lungo in una condizione di marginalità, come la nostra.

Allora eccoli lì questi uomini desiderosi di diventare profeti in patria ad accumulare denaro, interviste, apparizioni pubbliche per dimostrare che quello lì, quello che gli aveva detto che non erano abbastanza – prima ancora che come professionisti, come uomini – aveva torto. E se questo concetto lo ribadisce la stampa locale si amplifica, perché suona più vicino a chi quelle parole aveva pronunciato: è come gridarglielo nell’orecchio. 

Al fondo di questa immaginazione, forse non così tanto irrealistica, io ho visto insomma una umanissima fragilità, e in questi uomini tanti piccoli Citizen Kane, il protagonista del film più famoso di Orson Welles. Aveva collezionato tesori da ogni angolo del mondo ma tutto ciò che voleva davvero era lo slittino di quando era bambino. Si fa il giro del mondo per tornare a dove si è cresciuti.