A Barile in scena la Via Crucis più antica della Basilicata

A Barile in scena la Via Crucis più antica della Basilicata

Anche quest’anno Barile ha vissuto uno dei momenti più intensi della sua tradizione religiosa: la Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo, riconosciuta come la Via Crucis più antica della Basilicata, in una tradizione che risale al XVII secolo.

La giornata si è aperta nel primo pomeriggio del 18 aprile 2025 con la solenne recita della Passio presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, preludio al suggestivo processo di Ponzio Pilato inscenato in largo Carlo Alberto Dalla Chiesa. Subito dopo, la processione ha attraversato il centro storico, coinvolgendo tutta la comunità in un lungo corteo di fede e memoria, fino al rientro nella Chiesa Madre nel tardo pomeriggio.

La rappresentazione si è distinta, come ogni anno, per la presenza di figure simboliche peculiari: tra le più affascinanti, la Zingara, adornata di vesti preziose e carica di gioielli offerti dagli abitanti del paese. Con lei la Zingarella, il Moro, Malco – che si autoflagella in un potente gesto di pentimento – e l’Ecce Homo, insieme a numerosi altri personaggi che hanno animato una narrazione intensa e suggestiva.

Insieme ai momenti più noti della Via Crucis, come l’incontro di Gesù con la Veronica o con Simone di Cirene, l’intera rappresentazione si è trasformata in una potente drammatizzazione collettiva, capace di coinvolgere e commuovere il pubblico presente.

Non è solo una rievocazione: a Barile, il Venerdì Santo è un’esperienza che attraversa la storia, le tradizioni arbereshe e la spiritualità popolare, rinnovandosi ogni anno come un rito di profonda partecipazione e identità.