Montescaglioso si prepara alla festa di San Rocco 2025

Montescaglioso si prepara alla festa di San Rocco 2025

Un’edizione da record tra tradizione e devozione

È ormai Agosto e la cittadina di Montescaglioso è in pieno fermento per i solenni festeggiamenti del Santo Patrono San Rocco di Montpellier. L’evento clou di 365 giorni, il capodanno dei montesi che culmina nella fatidica data del 20 Agosto.

Il comitato organizzatore e promotore dell’evento ha redatto un calendario religioso-civile ricco e corposo di eventi che rispettano i riti tradizionali e le novità che arricchiscono ogni edizione. Guidato per il secondo anno dal Presidente Vito Leonardo Cifarelli, la macchina organizzativa che conta sempre più di una componente giovanile è nel pieno dei preparativi e soprattutto dell’attesa di quei giorni che riassumono un anno intero.  L’appuntamento annuale rappresentante un richiama d’appartenenza di fede e di storia, di pietà popolare e folklore che, come in ogni paese, si fondono nella cultura che caratterizza il suo popolo. 

Importante novità dell’edizione 2025 sarà la consegna delle nuove chiavi argentee, donate a San Rocco da un devoto per grazia ricevuta, nella data tradizionale del 14 Agosto a conclusione della novena, che sarà onorata della presenza del nuovo Arcivescovo di Matera Benoni Ambarus, che verrà accolto per la prima volta nella cittadina come Abate dell’abbazia benedettina. 

Il solenne novenario verrà svolto dal 5 al 13 agosto nell’ omonima chiesa del Santo, cuore pulsante del culto, insediata nella piazza principale di Montescaglioso. 

La giornata del 18 apre il Triduo, che si conclude il giorno 20, con  la processione di San Rocco al Convento dei cappuccini da cui partirà il carro trionfale e l’accensione delle sfarzose luminarie curate quest’anno dalla ditta “La Lucerna”

Il 19 Agosto, a detta dei montesi la vigilia, è dedicato alla compatrona Maria SS. Assunta in cielo, con la processione serale e la musica della banda in cassa armonica.

Il giorno dei giorni, il 20 Agosto è risvegliato dopo una notte pressoché insonne dalla Diana di bombe che annunciano il giorno dei montesi. La mattina prevede dopo la celebrazione eucaristica la solenne processione di San Rocco che attraversa l’intero paese dalla parte storica a quella nuova, a passo lento sotto il solleone di agosto.  Il commovente rientro nelle prime ore pomeridiane scandisce il passaggio alla fase finale ovvero il tiro del Carro Trionfale.

Il corteo è aperto dalla cavalcata dei cavalieri e del clero che anticipa la macchina trionfale in cartapesta realizzata nel 1938 da Luigi Morano che porta tra due ali di folla il Santo Patrono in trionfo. Il carro trainato da 7 cavalli viene accolto un Piazza Roma come da tradizione dalle note della marcia trionfale dell’Aida in una piazza gremita di gente che nel tripudio riafferma il legame con il suo protettore.

Patrono dalla prima metà dell’Ottocento circa, San Rocco è venerato nella cittadina principalmente a seguito dell’alone del “Rochisme” che portava ovunque il culto del pellegrino di Montpellier come protettore da epidemie, di peste in particolare, da sismi e terremoti. In particolare a seguito del sisma del 1851 San Rocco che,  come scritto sulla lapide infissa sulla monumentale colonna sovrastata dalla sua effigie, fu visto al centro della piazza nell’atto di fermare il terremoto risparmiando case e abitanti dalla distruzione. Il culto inizialmente processionale fu poi arricchito proprio dal carro inizialmente bardato con fiori e drappi che divenne poi opera d’arte locale nel 1938. 

Il 31 Luglio scorso data di apertura delle celebrazioni, ha scritto un’altra pagina di record e storia della città. L’ultimo giorno di Luglio è chiamato nel gergo popolare come il giorno del “Tiro del carro” ovvero dell’asta pubblica per aggiudicarsi l’onore e onere di essere l’auriga del carro trionfale la sera del 20 Agosto. Sogno di ogni cittadino montese appartenente alla cultura cavalleresca, da sempre presente a Montescaglioso, quest’anno il posto nella “nicchia” dell’auriga sarà di Domenico Santarcangelo che con la sua squadra si è aggiudicato l’asta per una somma di 28.400 euro, superando di gran lunga il record massimo raggiunto nuovamente l’anno scorso di 18.600 euro. L’asta portata avanti insieme ad un’altra squadra guidata da Angelo Ditaranto, aggiudicatosi l’asta nelle edizioni 2018 e 2022, è stata la più emozionante degli ultimi anni per la tensione e l’accanimento da parte di entrambi i partecipanti, tenendo l’intera piazza Roma con il fiato sospeso. Molto combattuta anche l’asta per lo stendardo di San Rocco che apre la cavalcata dei Cavalieri aggiudicato dal giovane Luigi Bubbico per una somma di 2.800 euro. Il giovane cavaliere si è aggiudicato l’onore di aprire la cavalcata in quest’edizione in particolare a venti anni dall’aggiudicazione del carro di suo padre Tonio Bubbico, auriga nell’edizione 2005. Dimostrazione di come la festa di San Rocco sia devozione, unione, storia e memoria familiare contemporaneamente.

Entrambi gli aggiudicatari hanno mostrato emozione e commozione alla fine dell’asta dei record, che ha necessitato di freddezza e determinazione.

A cura di Gabriele Dipierro