Sulle rive del fiume Bradano, immersa nella suggestiva cornice di Metaponto, si erge maestoso il sito archeologico delle Tavole Palatine.
I resti di un antico tempio dorico, datato VI secolo a.C., svettano ancora oggi come testimonianza eloquente della prospera colonia greca di Metapontum. Dedicato alla dea Hera, divinità protettrice delle donne e del matrimonio, il tempio rappresentava un fulcro religioso e culturale di grande importanza. La sua struttura originaria, caratterizzata da un colonnato esastilo e da una cella centrale, custodiva un’imponente statua della dea, opera di scultura di inestimabile valore. Secondo lo storico Eusebio di Cesarea, gli Achei, popolanti delle regioni settentrionali del Peloponneso, nel 773 a.C. fondarono la colonia di Metaponto alla foce del fiume Bradano. Costruirono inizialmente il porto e successivamente svilupparono la polis. Tuttavia, l’entroterra paludoso rappresentava un problema, richiedendo un’opera massiccia di bonifica per permettere lo sviluppo di piccole aziende a gestione familiare. Queste bonifiche favorirono la nascita di grandi ville rustiche e santuari, tra cui il Tempio di Hera, vicino alla colonia greca di Taranto, testimone della grandezza e della potenza dell’epoca. Le 15 colonne rimaste del tempio, oltre al loro valore architettonico, hanno un significato storico e culturale, collegato anche alla presenza di Pitagora, che qui insegnò per circa 20 anni. Il tempio, noto come “Tavole Palatine”, potrebbe aver preso questo nome perché, secondo alcune interpretazioni, figure mitologiche come i paladini avrebbero banchettato sulle colonne del tempio come se fosse un tavolo, mentre altre teorie suggeriscono che il termine “palatino” derivi dalle primizie offerte dalla terra ricca e rigogliosa. In conclusione, indipendentemente dall’origine dei termini, il Tempio di Hera offre un’esperienza che delizia mente, anima e palato.