Claudia Durastanti

La lucanità nel cuore e nella penna

Claudia, scrittrice e traduttrice con origini lucane ma con cittadinanza statunitense, è nata a Brooklyn in una famiglia italiana. Dopo la separazione dei genitori si è trasferita a sei anni con la madre e il fratello maggiore a Gallicchio, piccolo comune della Basilicata, terra d’origine del ramo materno della sua famiglia.

Claudia ha esordito nel 2010 con il romanzo “Un giorno verrò a lanciare sassi alla tua finestra”, vincendo il Premio Mondello Giovani, il Premio Castiglioncello Opera Prima e arrivando in finale al Premio John Fante Opera Prima. Ha poi pubblicato “A Chloe, per le ragioni sbagliate” nel 2013 e tre anni dopo “Cleopatra va in prigione”.

Nel 2019 ha dato alle stampe il memoir famigliare “La straniera”, dedicato alla figura della madre e tradotto in diverse lingue, che le è valsa la cinquina finale del Premio Strega e il Premio Strega Off. Il libro è un omaggio profondo alle sue radici lucane, descrivendo la Basilicata come “un romanzo ottocentesco non ancora tradotto”.
Oltre ai suoi romanzi, Claudia ha pubblicato racconti su Los Angeles Review of Books e The Serving Library, e collabora con TuttoLibri e Internazionale. Dal 2021, è curatrice de La Tartaruga, marchio appartenente al gruppo La Nave di Teseo.

L’abbiamo intervistata a Matera, in occasione di un workshop di scrittura creativa organizzato da Ecoverticale, approfondendo il legame con la sua lucanità. “La Basilicata è sempre presente nei miei scritti”, ha dichiarato Claudia. “È un luogo che mi ha formato e che continuo a portare con me, ovunque vada”.

La lucanità di Claudia Durastanti emerge non solo nei suoi scritti, ma anche nel suo impegno a promuovere la cultura e la letteratura della Basilicata nel mondo. La sua storia è un esempio di come le radici possano essere un punto di forza e ispirazione, anche per chi vive lontano dalla terra d’origine.

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