Gerry Traficante

Una vita tra sfide e successi

Nonostante i successi all’estero, Traficante mantiene un forte legame con le sue radici. Torna regolarmente a Campomaggiore, il suo paese natale, per visitare amici e godere della cucina locale. Il suo amore per la terra d’origine e per la sua gente rimane immutato nel tempo.

Salvatore Gerardo Traficante, nato nel 1950, emigra in Argentina con la famiglia nel 1957, all’età di sette anni. L’esperienza dell’emigrazione, segnata dal freddo e dalla necessità di lavorare fin da bambino, lascia un’impronta indelebile. In Argentina, Traficante costruisce la sua vita: studia, mette su famiglia e avvia diverse attività imprenditoriali, spaziando dagli autoricambi agli alberghi, dai ristoranti ai distributori di benzina.

Dopo aver raggiunto i suoi obiettivi in Argentina, decide di trasferirsi negli Stati Uniti, seguendo le orme dei nonni emigrati nel 1900. Anche in America, riparte da zero, lavorando intensamente e portando con sé la famiglia. La sua intraprendenza lo porta a gestire diverse attività anche in Florida.

I genitori di Traficante muoiono in Argentina, ma lui, dopo vent’anni, decide di riportarli a Campomaggiore, dove ora riposano. Questo gesto simboleggia il suo profondo attaccamento alle origini e il desiderio di ricongiungere la famiglia alla terra natia.

La sua filosofia di vita è improntata sull’azione, sulla curiosità e sulla responsabilità personale. Crede nell’importanza di inseguire i propri sogni, di superare i propri limiti e di imparare costantemente. Il suo motto, “American Brain with Italian Heart”, riflette la sua duplice identità e la sua capacità di integrare diverse culture.

 

A cura di Giovanni Spadafino

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