di Giovanni Spadafino
Mariano, un giovane con un futuro apparentemente tracciato tra aule universitarie e codici bancari, devia bruscamente il suo percorso.
La sua passione per la cucina lo catapulta in un mondo di sapori e tradizioni, lontano dalla sua terra d’origine, Salandra.
A Siena, Mariano diventa un ambasciatore involontario della Basilicata, intrecciando i sapori della sua infanzia con la cucina toscana. Il peperone crusco, un simbolo della sua terra, diventa un ingrediente protagonista nei suoi piatti, un ricordo tangibile di un passato che non lo abbandona.
Ma non è solo il cibo a legare Mariano alla sua terra. Il ricordo della convivialità, delle mani che lavorano insieme per preparare conserve e insaccati, lo spinge a creare un’associazione di lucani a Siena, un tentativo di ricreare quel senso di comunità perduto.
L’associazione diventa un portale tra due mondi, un luogo dove le tradizioni lucane incontrano la cultura senese. Mariano, con un piede ben piantato nella sua nuova vita e l’altro saldamente ancorato alle sue radici, cerca di colmare il divario tra due terre, due culture, due modi di vivere. Un equilibrio precario, forse, ma intriso di passione e nostalgia.